La moda del vintage, del nuovo modernariato o la necessità di voler sostituire l’impianto elettrico di un loft, un’ abitazione o un ufficio antico può richiedere delle accortezze o, anche, essere sottoposto a stringenti normative e direttive, soprattutto quando si tratta di luoghi con vincoli della soprintendenza per la protezione dei beni culturali.
A volte si desidera mantenere integro l’ambiente arricchito da affreschi, boiserie, porcellane e ceramiche antiche di pregio, per conservare intatto il gusto e la raffinatezza di luoghi antichi e di valore artistico e allora si decide di utilizzare impianti elettrici a vista o esterni come venivano fatti un tempo.
In ogni caso si deve pensare a soluzioni che rispettino la necessità di installare impianti a norma che si sposino in modo armonico con l’ambiente storico.
Le soluzioni moderne costituite, ad esempio, da canalette in PVC sono davvero stridenti con certi ambienti dal gusto antico che mal si sposano con tali soluzioni troppo contemporanee.
L’alternativa è quella di d’istallare impianti elettrici vintage, cavi, prese, lampade e interruttori in stile retrò, che riprendano l’aspetto estetico degli impianti elettrici del primo Novecento, ma che siano al contempo, sicuri e rispettosi delle normative italiane vigenti.
Vediamo come applicare questa soluzione, avvalendoci delle informazioni pratiche messe a disposizione da elettricistafirenzeeprovincia.it.
Come realizzare un impianto elettrico vintage
Ci sono due tipologie di impianti elettrici retrò che possono essere scelte per il ricablaggio di impianti vintage:
- impianti in stile anni ‘30 per le abitazioni in cui sono utilizzati cavi elettrici esterni a treccia, rivestiti in tessuto, interruttori a manopola o levetta in cotto o maiolica di forma tondeggiante;
- impianti ispirati all’archeologia industriale con canaline portacavi costituite da tubi di rame, interruttori nascosti in scatoline e componenti in metallo di forma geometrica squadrata.
Il primo passo da fare è quello di chiedere al proprio elettricista di controllare come sia stato realizzato il cablaggio, se cioè sia stato usato filo di rame standard o piuttosto in alluminio. I cavi d’alluminio sono pericolosi, perché si surriscaldano e possono dare origine a incendi nelle prese e, dunque, vanno sostituiti o vanno aggiunti connettori di presa in rame.
I cavi devono essere in rame, per evitare i pericoli derivanti dall’usura e devono essere collegati tra di loro da isolatori in porcellana, che assicurino il corretto tiraggio in presenza di cambi di direzione, derivazioni e frutti elettrici.
Interruttori e prese vintage sono per lo più in rame, ma si possono avere anche di maiolica o di terracotta, hanno di solito una base in legno tornito che, oltre a fungere da isolante, ha anche un ottimo impatto estetico e decorativo.
A completare l’impianto elettrico vi sono i corpi illuminanti, che devono essere scelti con cura e devono ricordare, nelle forme e nella luce emessa, le lampadine a incandescenza, tipiche dell’illuminazione vintage. La soluzione sono lampadine a led che riproducono fedelmente le fattezze dei bulbi di Edison, di forme e misure diverse, esibiscono i tipici filamenti a vista delle lampadine a incandescenza.
I vantaggi di un impianto elettrico vintage
Gli impianti elettrici vintage hanno numerosi vantaggi: sono facilmente rimovibili e sostituiti in poco tempo; rispettano lo stile antico degli edifici, rimanendo ugualmente sicuri e a norma di legge; riducono i costi di installazione e danno maggiore valore economico all’immobile, se in futuro si vorrà venderlo; soddisfano il desiderio di rispettare lo stile e il gusto di vecchie dimore, che però devono avere i comfort ai quali non si può più rinunciare.